Venire al mondo non è un atto scontato.
Non basta che vi sia concepimento perché nasca un essere vivente.
Un bambino che viene alla luce ha ncessità di molto altro. Ha necessità di qualcuno che dica Si al suo arrivo nel mondo. Altrimenti subirà un “essere lasciato cadere”.
Già i primi studi di Spiz ( teoria della depressione anaclitica) avevano evidenziato questa fondamentale questione: non bastano le cure fisiche perché un bambino possa vivere. Non basta occuparsi di lui attraverso l’attenzione alla sua alimentazione o alla cura del suo corpo.
L’essere umano "nascente" esige altro, esige un attenzione affettiva, un “amore” potremmo dire che lo umanizzi. Che non lo renda non solo oggetto ma che gli permetta di strutturarsi come soggetto.
Il bambino che verrà solo accudito fisicamente ma che non troverà un “desiderio particolare nei suoi riguardi” non avrà un essitenza facile.
Un bambino deve sentirsi in primis desiderato, originariamente accolto. Deve sentire che alla sua nascita c’è quindi uno spazio proprio per lui. Che è amato in modo particolare. Deve sentirsi sostenuto, voluto.
Decidere di avere un figlio, o anche accettare un figlio che arriva inaspettatamente, è un atto di riconoscimento che segna positivamente lo sviluppo psico fisico di un bambino.
Si viene al mondo in uno spazio che i nostri genitori hanno pensato proprio per quel bambino, che hanno strutturato.
Viene scelto un nome, si prepara un posto nella casa che lo ospiterà.
Gli si prepara un contesto, un menù si potrebbe dire, da cui il bambino attingerà per se stesso.
Ogni bambino è diverso, non vi sono fratelli uguali, nemmeno fra gemelli. Il contesto sarà simila ma il singolo individuo maturerà esperienze e assimilerà dai propri genitrori cose diverse.
Quando i genitori raccontano dei propri figli ne parlano in termini diversi, indice del fatto che nei loro desideri occupano posti specifici e personali.
Freud dice che : “ Un bambino è la metafara dell’amore fra un uomo ed una donna”
Per ognuno questo è vero.
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