L’acqua del lago non è mai dolce ha questo potere: Mette in scena un femminile altro. 

E’ come un esporsi al mondo traumatizzato e traumatizzante. Ha la magia di aprirti inconsapevole e docile, all’altra scena di un femminile candido apparentemente e ad un “buon materno” dove inaspettatamente si annida l’altra faccia feroce e atroce della stessa medaglia.

Cosa distanzia la buona bambina dalla cattiva bambina.

La fata dalla fattucchiera

La madre dall’arpia divorante?

L’acqua ne è simbolo e porta.

Avvolge, sostiene, permette di galleggiare o avvinghia e tira giù verso i propri fondali.

 Buona lettura

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