Piccola riflessione “ignorante” e personale su questi tempi bui.



Leggo qualche rivista, ascolto qualche intervista e resto gelata, allibita.

L’ambito in cui si duella e si sventola la bandiera dei partiti in campagna elettorale sembra essere circoscritto al modo di intendere il sociale contemporaneo.

Il terreno del conflitto sembra limitato ai temi legati alle modalità su cui si basano le scelte affettive e le relazioni d’amore, su cosa si costruiscono le famiglie, sul corpo delle donne. Che quest’ultimo, poi, sia posto al centro dello scontro sociale, politico e culturale non è certamente una novità!

Si tenta un appello all’etica soggettiva che sia essa liberale e/o, più o meno, ortodossa.

 

Credo!

Scegli!

Pronti!

Tanti gli slogan.

 

La campagna elettorale a destra sembra concentrarsi sul rafforzamento di ideali legati a vecchi cliché e vedrebbe la famiglia “tradizionale” sostenuta e valorizzata da una serie di incentivi rivolti alla donna che, secondo alcuni, la schiacciano nuovamente al ruolo femminile di madre/generatrice e sposa.

A sinistra, invece, la ricerca di consenso pare quasi limitata al sostegno delle questioni delle famiglie allargate, moderne, arcobaleno ed Lgbtq, tralasciando altri temi a lei cari come l’integrazione sociale.

 

Ciò che invece non viene affatto palesato, ma che sarebbe da chiarire, è tutto il resto di cui si parla a margine, ciò che rimane tra le righe: i temi caldi, quelli ormai più tabù degli storici tabù.

Della scuola, della sanità pubblica e delle emergenze climatiche si sente solo sussurrare.

 

Qualcuno si è interrogato sulla proposta di trasformare la nostra repubblica parlamentare in una repubblica presidenziale o semi presidenziale.

Sappiamo cosa vuol dire? Siamo sicuri che avere un uomo solo al potere a noi italiani possa andare bene?

Cosa ne pensiamo tutti? È ancora il tempo della democrazia?

È proprio vero che per essa si deve lottare ogni giorno, nel proprio piccolo, con l’amico ed il vicino. È necessario poter dire cosa si pensa e costruire ponti.

 

Non diamo per scontata la possibilità di continuare a scegliere per se stessi e per la propria famiglia.

Andiamo a votare!

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