Quando tutto deve ripartire

Fine agosto, inizio settembre: avvertire un forte peso, sentire di doversi trascinare in casa, in ufficio, al lavoro, verso la scuola che inizia, verso le incombenze che ci richiamano. 

Impazzano su Fb, Instagram e Tic Toc i video della fatica del rientro dalle feria.

Una pesantezza che sembra essere innescata dalla percezione della perdita del tempo per sé, e dalla necessità dell'organizzare e ridistribuire il tempo che resta a disposizione.

Quello che si mette in gioco è una forte quota di frustrazione per le famiglie.

La frustrazione per la psicoanalisi, è legata alle prime età della vita, ha a che fare con  i soddisfacimenti e con la gratificazione, o al contrario con la carenza, con la perdita. 


Oggetti perduti per poter fare salti di crescita, svezzamenti superati con piccoli, inevitabili e fisiologici strascichi.

 

Dunque cosa ci ha lasciato l'estate: la capacità di saperci fare con un tempo vuoto che non necessariamente si deve tutto riempire. 

Assaporare un libro, lasciarsi rapire da un tramonto.

Il gusto di risate condivise con gli amici.

Teniamoci questo prezioso resto che in parte abbiamo potuto e saputo
apprezzare.

Lasciamoci un cantuccio libero per le future sere autunnali,


Consigli di lettura: 

M. Klein: "Psicoanalisi dei bambini", ed. G. Martelli & C. 1988

D. Mencarelli: "La casa degli sguardi", ed. Mondadori 2022

Franco Arminio: "Canti della Gratitudine", ed. Bompiani 2024


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