In questo ultimo periodo sono molti i genitori che telefonano preoccupati per i loro figli chiusi in casa da mesi.

Una ragazzina di prima liceo mi confida in seduta: “ Che senso ha prepararsi, vestirsi, se poi so già che passerò la giornata a non fare nulla, stesa sul letto?
Ho perso il senso del tempo”.
A Milano una protesta lenta e coraggiosa si sta attivando tra i ragazzi di alcuni licei ed istituti superiori. Chiedono di essere considerati.
I ragazzi ci chiedono qualcosa, parlano, protestano, domandano! Cos’è questo grido dei dimenticati della scuola i “14-19anni”?
Una società che mette da parte la scuola, che non investe su soluzioni alternative che possano essere di supporto al loro odierno ”solitario”, che etica ha?
Non basta chiudere una scuola per fermare il contagio, in questi mesi lo abbiamo visto bene. Bisognerebbe fare cose diverse, proposte diverse. Dovremmo ascoltare ciò che dalla crisi emerge e si muove, un grido lento che è sempre passato dalla “gioventù”.
Mariangela Mazzoni

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